Franco Gentilini

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Gentilini
1909 Faenza - 1981 Roma
Già apprendista in una fabbrica di ceramiche si forma all'Accademia di Belle Arti di Bologna e inizia a dipingere figure, ritratti di amici, paesaggi della campagna e della periferia faentina. Nel 1929 si trasferisce a Roma, dove conosce Scipione e Mafai e inizia la ricchissima attività espositiva partecipando alla I Mostra Regionale del Sindacato Fascista Emiliano-Romagnolo degli Artisti; l’anno successivo espone un’opera
alla XVII Biennale di Venezia e compie un viaggio a Parigi per studiare gli impressionisti. Nel 1932 si stabilisce definitivamente a Roma dove frequenta la Terza Saletta del Caffè Aragno e stringe rapporti di amicizia con Renato Barilli, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi, Giuseppe Ungaretti e i giovani Leonardo Sinisgalli, Luigi Diemoz, Enrico Falqui e Corrado Cagli. Nel 1933 realizza la sua prima personale alla Galleria di Roma. All’attività pittorica affianca quella di disegnatore per le riviste Quadrivio, L’Italia Letteraria, Primato, Documento, Radiovoci, Civiltà delle Macchine e di illustratore di opere letterarie. Realizza inoltre mosaici e decorazioni murali (1940, decorazione Palazzo dei Ricevimenti e Congressi dell’E42) e costumi e scene per il teatro (1950, Anfiparnaso di Orazio Vecchi, Teatro Eliseo, Roma; 1964, scenografia per La Bugiarda di Diego Fabbri, Teatro Quirino, Roma; 1963, Il Filosofo di campagna di Carlo Goldoni, Teatro della Cometa, Roma) Oltre alle numerosissime personali e collettive partecipa con assiduità alle più importanti rassegne nazionali e internazionali: Quadriennale di Roma (1935, 1939, 1943, 1948, 1955, 1959), Biennale di Venezia (1936, 1938, 1942, 1948, 1950, 1966, 1968, 1972), Biennale dell’incisione italiana (1955, 1965), Biennale di Pittura di Mentone (1968). Nel 1939 è titolare della cattedra di Ornato Disegnato al Regio Liceo Artistico di Firenze. Nel 1955 vince la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegnerà fino al 1977. Nel 1959, a seguito della mostra personale alla John Heller Gallery di New York, riceve l’incarico dalla rivista Fortune di Chicago di realizzare una serie di tele sui Ponti di New York per illustrare il numero 2 del febbraio 1960 della rivista; le opere sono quindi esposte in una mostra itinerante negli Stati Uniti. Nel 1965 è la prima antologica di dipinti allestita all’Ente Premi Roma (Palazzo Barberini) e presentata da Raffaele Carrieri, Virgilio Guzzi e Giovanni Sangiorgi. Nel 1967 partecipa alla mostra Arte Moderna in Italia 1915-1967 curata da Carlo Ludovico Ragghianti (Firenze, Palazzo Strozzi); l’anno successivo gli viene conferito il Premio Presidenza della Repubblica dall’Accademia di San Luca di Roma, seguito da un’antologica presentata da Virgilio Guzzi. Nel 1969 è eletto Accademico di San Luca; nel 1976 gli viene assegnata, per meriti artistici, la Medaglia d’Oro della Pubblica Istruzione. Nel 1981 è destinato ad essere eletto Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, ma declina l’incarico per motivi di salute. Muore a Roma il 5 aprile dello stesso anno. Nella sua pittura coniuga suggesioni metafisiche, influenze surreali e un primitivismo ironico derivato da Klee. Compone ambigue immagini poliprospettiche dove, in una dimensione di sottile spaesamento, compaiono cattedrali, periferie, nature morte, ritratti femminili.