Scipione

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Macerata 1904 - Arco di Trento 1933.
La famiglia si trasferisce a Roma nel 1919. L'inizio dell'attività artistica si colloca intorno al 1924. Le prime opere sono caricature realizzate per puro divertimento, poi avviene l'incontro con Mario Mafai che lo spinge a frequentare la scuola libera del nudo dell'Accademia di Belle Arti. Oltre a studiare, Scipione e Mafai tentano di guadagnare qualcosa vendendo quadretti commerciali e cartelloni pubblicitari (firmandosi con la sigla "Bomaf"). Nel 1925 entra in scena anche Antonietta Raphaël, proveniente dalla Lituania e da una avventurosa giovinezza trascorsa a Londra e a Parigi. La sua pittura, libera da vincoli accademici, sarà molto importante per il giovane Scipione . L'esordio come pittore si può collocare nell'ambito della Biennale romana
del 1925. Pur non registrati nel catalogo dell’esposizione, due piccoli quadri di Scipione e Mafai vengono inseriti di "straforo" da Oppo ). Oltre che con gli artisti finora nominati Scipione è in contatto in questo periodo con il , con Virgilio Guidi, Ferruccio Ferrazzi e Renato Marino Mazzacurati, giunto da poco a Roma. La sua estrema stagione pittorica, pur anticipando una certa tendenza allo schiarirsi dei toni, propria della "Scuola romana" negli anni Trenta, mostra in modo evidente il dramma della sua situazione personale.
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