La galleria Russo ospita, a partire dal 21 novembre 2013, la seconda mostra monografica dedicata
a Carlo Erba, considerato uno dei personaggi di spicco del Movimento futurista, nonché uno dei
protagonisti della avanguardia pittorica del primo 900: la mostra, corredata in catalogo da un testo
critico in catalogo di Roberto Floreani, è un excursus del suo prezioso e breve percorso artistico,
che si concluderà prematuramente con la sua morte al fronte nel 1917.
Dal percorso espositivo, che presenta un ricco corpus di circa sessanta opere su carta dell’artista,
si evince fin dagli albori la spiccata attitudine di Erba per la grafica e, nel contempo, emergono i
vari passaggi che hanno caratterizzato le sue tendenze espressive: dai primi approcci ai temi storici
e religiosi a quelli di paesaggio e sociali tipici del tardo verismo lombardo di stampo divisionista,
dai disegni di vedute urbane e delle periferie, all’esperienza futurista caratterizzata dalla
simultaneità dal dinamismo e dalla scomposizione dei piani, per poi arrivare alle sperimentazioni
espressioniste col gruppo “Nuove Tendenze”.
“In un arco di tempo straordinariamente breve Erba ha rivisitato la tradizione della sua terra
attualizzandola, poi ha aderito con convinzione, scegliendo consapevolmente, ad un Movimento di
rinnovamento come Nuove Tendenze, vicenda che gli costerà l’ostilità di Boccioni e la lateralità ai
Futuristi. Questo non gl’impedirà di disegnare autentici capolavori futuristi tra il 1913 e il 1914 in
pienezza di cuore, così come si farà permeare dal trambusto espressionista e dalle malizie
viennesi, per rientrare, anche attraverso la grande, drammatica esperienza umana della guerra,
alla radice prima della sua indole di rappresentazione dell’essenza delle cose della sua terra e della
sua vita” (R. Floreani).
