Il potere rigeneratore dell’acqua, le lettere come trama visiva ricorrente, suggestive lacrime in
vetro che contengono un liquido specchiante.
C’è tutto il denso e prolifico universo artistico ed espressivo di Enrico Benetta in Aqua Virgo, la
mostra curata dal critico Gabriele Simongini che è innanzitutto un omaggio all’acqua e ai suoi
molteplici significati. Viene esposta per la prima volta The beginning of time, un’installazione site
specific costituita da una serie di anfore in terracotta che contiene al suo interno vetro soffiato di
Murano in cui sono state fuse lettere in Bodoni, il carattere di stampa per eccellenza cifra stilistica
di Benetta, fondamento per la creazione di un’originale e casuale trama visiva.
L’artista – osserva Simongini – vede le lettere “come cose e forme, come fatti, come segni concreti
nello spazio e nel tempo dell’agire e del creare” così da “di concretizzare nel linguaggio
assolutamente autonomo e specifico delle arti visive (fra pittura, scultura e installazione, con
un’ibridazione assai ben calibrata) una metamorfosi poetica delle parole e delle lettere in forme,
colori, strutture plastiche che si intrecciano, si connettono, si perdono e cercano senso al tempo
stesso […]”.
In mostra anche una serie di tele che rappresentano cielo, aria e terra, realizzate con la consueta
tecnica mista su tela e l’inserimento di lettere in acciaio cor-tèn e l’imponente clessidra bianca in
acciaio cor-tèn proveniente dall’esposizione del Macro Dall’oggi al domani.
