Da giovedì 11 febbraio la Galleria Russo ospita la mostra Giacomo Balla pittura dinamica =
simultaneità delle forze, sull’inedita tematica del Manifesto del Colore. La mostra, patrocinata
dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, è curata da
Elena Gigli che da vent’anni studia l’opera pittorica di Giacomo Balla, e presenta una ventina di
opere che coprono il periodo che va dagli anni dieci alla fine degli anni venti, ossia il periodo
caratterizzato dalle ricerche di Balla sul colore, tutte provenienti da Casa Balla. Il tema della
mostra è il Manifesto del Colore pubblicato da Balla nel 1918, nel catalogo della sua mostra alla
galleria Bragaglia a Roma (4 ottobre 1918) dove analizza il ruolo del colore nella pittura
d’avanguardia, approfondendo la tematica del colore e quindi del suo manifesto, arricchendo così
le ricerche e gli studi sul Futurismo. Se i primi lavori realizzati da Balla erano principalmente in
bianco e nero (vedi Guinzaglio in moto del 1912) la scoperta del colore parte dai collages dove,
proprio attraverso l’uso di carte colorate, realizza opere del tutto contemporanee. Non a caso il
titolo della mostra, Giacomo Balla pittura dinamica = simultaneità delle forze, è l’ultimo punto del
Manifesto del Colore.
Con il manifesto del colore del 1918 si entra nel clou del momento artistico di Balla, ricco di lavori
colorati, quasi una risposta positiva al pessimismo bellico.
