Curata da Fabio Benzi, la rassegna è caratterizza da un taglio di estremo interesse: le oltre settanta opere in esposizione provengono in larga parte da due sole importantissime raccolte, una assemblata da Margherita Sarfatti e l’altra da Ada Catenacci Balzarotti. Ci sono dunque due donne all’origine di due tra le più significative collezioni di arte italiana del ‘900 di cui si abbia memoria.
Sia Margherita Sarfatti che Ada Catenacci hanno riconosciuto in Mario Sironi il più grande artista del
loro tempo collezionandone centinaia di selezionatissime opere. Relegata, nella narrazione post bellica, al ruolo di amante di Benito Mussolini, la figura di Margherita Sarfatti è in realtà quella di una stella di prima grandezza. Talent scout dal fiuto infallibile, prima donna europea critico d’arte militante e anche donna di potere capace di surclassare il ruolo di qualsiasi maschio dominante del suo tempo, Margherita fu la vera domina dell’arte italiana tra il 1922 e il 1929, arrivando a forgiare un movimento, il Novecento italiano, di capitale importanza nello sviluppo della storia dell’arte moderna europea. Coltissima, poliglotta, cosmopolita, va anche ricordata come autrice di uno dei successi editoriali internazionali degli anni ‘20: Dux, biografia di Benito Mussolini tradotta in innumerevoli lingue e campione assoluto di vendite. Meno nota al grande pubblico, ma anche lei perfettamente aderente al prototipo di donna colta ed emancipata di cui il secondo decennio del ‘900 offre non pochi esempi, Ada Catenacci si avvicina al mondo dell’arte sul finire degli anni ’30. Il motivo che la spinge, insieme al marito Giuseppe Balzarotti, all’acquisto di dipinti e sculture è quello della ricerca di un investimento alternativo ai titoli esteri, di cui, dal 1935, è vietato il possesso. Da quel primo impulso del tutto accidentale Ada matura una passione autentica e autonoma, coltivata non solo stringendo rapporti con i più importanti galleristi di Milano – la grande piazza del mercato italiano dell’arte – ma anche andando a scovare gli artisti direttamente nei loro atelier. Ai nuovi amici apre le porte della bellissima casa fatta costruire sul lago di Garda, sede di un salotto culturale che lei, raffinata e cosmopolita rampolla di uno dei più importanti industriali tessili italiani, governa con brillante disinvoltura e grande cuore. Il profilo di Ada Catenacci è infatti quello di una vera mecenate, sempre pronta ad aiutare gli artisti in difficoltà acquistando le loro opere. Il suo ultimo acquisto di opere di Mario Sironi esprime alla perfezione questo tratto del suo approccio collezionistico.
