Massimo Giannoni, per questa importante antologica milanese nei prestigiosi spazi del Palazzo
Giureconsulti a Milano, curata da Flaminio Gualdoni, propone una summa dei lavori eseguiti negli
ultimi anni: tutte opere, olio su tela, di medie e grandi dimensioni, che declinano appieno i tratti
fondamentali della sua ricerca artistica.
“È forte la tentazione di strologare sulla fedeltà al motif, sulla persistenza di pochi sceltissimi
soggetti dei quali Giannoni più e più volte attua declinazioni nuove. Certo, a chi – quorum ego –
s’emozioni al solo pensiero della Magliabechiana o della storica libreria Seeber, o sia in grado di
riandare anche agli odori confidenti di quella wunderkammer sospesa che è la Specola, i dipinti di
Giannoni offrono una pulsazione affettiva in più. Ma il punto non è questo. L’artista s’identifica
con i suoi soggetti non perché tenacemente seducenti ma perché ciascuno è, in essenza, un
problema pittorico.” (F. Gualdoni)
A fianco a librerie e biblioteche, borse d’affari, piazze e grandi vedute sulle città – tutti soggetti che
hanno fatto di Massimo Giannoni un artista tanto riconoscibile quanto conosciuto – nuove
tematiche arricchiscono la sua identificabile iconografia. La sua opera mette d’accordo chi ama la
pittura di figura e quella informale, la storia e la cronaca, il passaggio del tempo e il suo
permanere. Potremmo definire l’opera di Giannoni come una cerniera che collega la pittura di
storia all’attualità.
La mostra di Milano segue in ordine di tempo le altre importanti esposizioni in spazi pubblici:
Mantova, Palazzo della Ragione – Roma, Palazzo dell’Esposizioni – Firenze, Biblioteca degli Uffizi.
