Massimo Giannoni. Mondi simultanei

a cura di Lorenzo Canova

La pittura di Massimo Giannoni è protagonista, sino al 4 dicembre, di una mostra ospitata dalla
Galleria Russo, a cura di Lorenzo Canova. Giannoni dipinge luoghi complessi e densi di significato:
librerie e biblioteche, borse d’affari, metropoli, boschi, ambienti dalle caratteristiche contrastanti
condotti a miracolosa unità da uno stile e una tecnica del tutto personali. L’artista, infatti, segue
una sua inconfondibile linea, autonoma dai condizionamenti di mode e tendenze, un percorso
solitario iniziato in età matura, dopo aver speso la prima parte della vita viaggiando. I mondi
simultanei che compongono il seducente sistema di immagini – trentasei opere ad olio su tela –
inducono a riflettere sulla capacità di analisi del reale che il linguaggio della pittura dimostra
ancora di possedere. Strumento di interpretazione per niente obsoleto anche quando si tratta di
esprimere la contemporaneità, grazie, scrive Lorenzo Canova, “a quelli che molti considerano i
suoi limiti, come il carico di storia che lo precede o la sua lentezza esecutiva”.
Giannoni, d’altronde, non ha mai nutrito dubbi sulle possibilità del mezzo che maneggia con
consumata perizia e passione vera: “Mi piace la pittura, uso la manualità, facendo un’arte che sia
riconoscibile a tutti”. Calarsi nella profondità di luoghi topici, complicati intrecci di simboli e vita
sembra essere l’assillo che muove la sua pittura. Era quindi inevitabile, alla fine, il confronto con
Roma, per antonomasia città della stratificazione, metropoli inafferrabile che, sorvolata dall’alto
nella più recente produzione dell’artista, diviene quasi comprensibile.
Il catalogo della mostra è arricchito da un’intervista all’artista a cura di Marco Tonelli.

Massimo Giannoni. Mondi simultanei