Per la mostra Le parole del tempo, curata da Lorenzo Canova e con un testo in catalogo di Miriam Castelnuovo, Enrico Benetta propone circa trenta opere site-specific: tele, sculture e installazioni che delineano appieno i tratti fondamentali della sua ricerca artistica, scandita dalla grande passione per la scrittura e in particolare dalla scelta del Bodoni: “La mia poetica si è concretizzata da subito in una direzione precisa: l’innamoramento per il carattere tipografico […] ho avuto la folgorazione per il carattere Bodoni. Ho fuso scrittura e pittura perché per me sono un’unica cosa, il segno tangibile di un’esperienza totale” (E. Benetta da intervista su “ArteIn”).
Il carattere Bodoni, divenuto la cifra stilistica distintiva dell’artista, in queste opere viene piegato alla pittura, all’acciaio cor-tèn e all’acciaio mirror, dando vita a un linguaggio contemporaneo e inedito, che senza ossimori e contraddizioni, trova nell’armonia tipica del passato classico, le proprie radici e la propria ragion d’essere.
“Benetta lavora dunque sulla storia della scrittura in relazione alle arti, sul linguaggio condiviso tra parola e immagine, confrontandosi ad esempio con il nitore delle epigrafi classiche, attraverso un carattere bodoniano di solennità lapidaria disfatta e ricomposta nella struttura rigorosa di lastre minimaliste in acciaio cor-tèn.” (L. Canova)