A sette anni di distanza dalla monografica Aequilibrium presso la Galleria Russo, Simafra torna con una nuova identità e consapevolezza che diventano questioni di stile e contenuto allo stesso tempo.
Il tema naturale – ma mai naturalistico – dal 2019 è solo un ricordo, così come la realtà floreale e la levigata superficie estetica delle sue opere. Il suo sguardo non fissa più l’orizzonte ma ora si abbassa, verso il terreno, verso sé stesso, per dare vita a un nuovo progetto artistico da cui si lascia attraversare e di cui lui stesso è tela e vettore in equilibro tra inquietudine e rinascita.
Un vero percorso autoanalitico per immagini che si snoda tra archetipi, simboli, mitologia e talismani portando alla creazione di colorati e materici ‘pezzi’ di vita dell’artista più che ‘pezzi’ d’arte.