Una mostra che rende omaggio ai maggiori esponenti del ’900 italiano in un percorso che attraversa oltre quarant’anni di pittura in Italia.
L’esposizione, curata da Fabio Benzi e presentata in anteprima ad ArteFiera Bologna dal 2 al 4 febbraio 2018, ripercorre il ricco percorso artistico italiano che dalle suggestioni di atmosfera crepuscolare muove attraverso le avanguardie fino ad esplodere nel Futurismo e nelle sue più mature derivazioni. Muovendo da quattro capolavori che, realizzati ancora sull’onda di suggestioni crepuscolari, preludono al Futurismo – il ritratto di Duilio Cambellotti eseguito da Giacomo Balla e intitolato Il cesellatore (1905), l’Autoritratto con cappello eseguito nel 1904 da Gino Severini, La falsa civiltà di Duilio Cambellotti (1905-1907) e Controluce di Umberto Boccioni, eseguito nel 1910, proveniente dalla Collezione Guggenheim di Venezia e già nella collezione di Margherita Sarfatti – il percorso dell’esposizione, suddiviso per decadi, prosegue con la testimonianza dei maggiori esponenti del ’900 italiano.
Oltre a Balla, Boccioni e Severini in mostra anche opere di Gerardo Dottori, Carlo Erba, Enrico Prampolini, Carlo Carrà, Antonio Marasco, Arnaldo Ginna, Thayaht, Virgilio Marchi, ma anche – a conferma del successo delle avanguardie anche nei decenni successivi – di Mino delle Site, Tato, Renato Di Bosso, Domenico Belli, Alfredo Ambrosi, Alessandro Bruschetti, Osvaldo Peruzzi e Vladimiro Tulli.
La mostra è corredata dal catalogo a colori edito da Manfredi Edizioni con testi critici di Fabio Benzi e Massimo Duranti.