La mostra antologica Tato. Sessanta opere del maestro dell’Aeropittura a cura di Salvatore Ventura racconta oltre trent’anni di produzione artistica del pittore bolognese, personaggio chiave del nostro futurismo e fondatore dell’aeropittura.
In mostra più di sessanta opere che descrivono la particolare predisposizione dell’artista per la visione aerea e realistica del mondo e la sua ricerca – come spiega Ventura nel suo testo critico – di una pittura “che spezzi gli schemi tradizionali della triplice dimensione: che dia il segno della libertà negli spazi, e permetta di fondere insieme la linea rigida di un longarone d’ala con il carosello multicolore di un paesaggio sottostante: che sappia intersecare aria, terra, mare in una infinita varietà di piani compenetranti; che frantumi, polverizzi, evapori, in un arcobaleno di sensazioni velocissime, la pigra tavolozza dei colori tradizionali, sino a darci uno spettro visivo del paesaggio in volo, rispondente alle nuove esperienze umane, create da un venticinquennio di attività aviatoria.”
Fra i dipinti presenti alla Galleria Russo alcune opere di grande importanza storica: Sorvolando in spirale il Colosseo, già esposto alla recente mostra dedicata al Futurismo al Guggenheim Museum di New York; Lancio con il paracadute (Sensazioni di volo), esposto alla prima mostra dell’aeropittura del 1931; la rara Natura morta del 1921, firmata con lo pseudonimo Olga Mazzieri; la serie delle Aeropitture di guerra realizzate alla metà degli anni’30 e, a testimonianza un’importante tappa raggiunta dall’aviazione italiana, la tempera su carta kraft Idrovelocità (Folgore rossa pilotata da De Bernardi che ha superato per la prima volta nel 1928 i 500 km/h).
In catalogo testi critici di Salvatore Ventura, Maria Fede Caproni, Mariastella Margozzi e Beatrice Buscaroli.