Roberto Floreani Roma

a cura di Marco Di Capua

Roberto Floreani propone per sua prima personale nella capitale, curata da Marco Di Capua, circa
venti opere site-specific, confermando la caratteristica che lo vuole ideare un progetto distintivo
per ogni mostra individuale.
L’artista ha deciso questa volta di dedicarsi completamente alla celebrazione della città che lo
ospita, battezzando il suo progetto Roma. Si tratta di un semplice omaggio solo in apparenza; in
realtà Floreani, in oltre trent’anni di attività in Italia e all’estero, ha sempre deciso nel suo studio la
tematica di fondo che avrebbe determinato poi la natura del progetto: i luoghi espositivi
ospitavano quindi quanto l’artista aveva ideato altrove. In questo caso invece avviene esattamente
il contrario: è la città di Roma la ragione e il fine del progetto. Un vero e proprio tributo alla città,
che contiene allo stesso tempo altri elementi da rilevare: Roma è il luogo della memoria, della
tradizione storica, della classicità, della bellezza, dell’italianità più esclusiva. In una parola è
l’essenza delle diverse tematiche già affrontate dall’artista, fra cui la memoria, già punto di
partenza di molti progetti di Floreani: da quello del lontano 1989 (Itinerari della Memoria) a quello
del ’99 (Memoria) realizzato per la grande mostra alle Stelline a Milano, dopo Warhol, Kounellis,
Baselitz e Matta; ma ci sono anche l’idea della stratificazione profonda del territorio, delle
dominanti terrose, della ricerca della bellezza, dell’armonia compositiva, tutte tematiche da
sempre presenti nella sua ricerca. Nelle opere del progetto sono quindi contenuti gli sviluppi più
recenti già ammirati nella sala personale della Biennale di Venezia del 2009, o negli Alchemici della
recentissima mostra al MAGA di Gallarate.
La componente principale di tutte le opere nasce dall’elaborazione preziosa della materia
pittorica, resa esclusiva da Floreani, nelle decine di stratificazioni sapienti che veicolano il fruitore
verso un risultato finale il più delle volte stupefacente per qualità e misura, declinato nelle sue
infinite combinazioni, esaltato dalla presenza di una materia pittorica pulsante e meditativa allo
stesso tempo, illuminata dalle accensioni cromatiche che vivificano le superfici terrose.
La mostra è presentata nelle sedi della Galleria Russo di Roma prima e di Milano poi e ospita in
catalogo un testo critico di Geminello Alvi.

Roberto Floreani Roma