La mostra, curata da Elena Pontiggia, propone uno straordinario itinerario nella produzione
artistica di Virgilio Marchi, presentando una visione dell’architettura in cui l’utilizzo delle curve e
delle geometrie tende visibilmente “alla spinta, all’urto al taglio, alla resistenza, all’agitazione nello
spazio”, come definito dallo stesso artista. Fra le opere in mostra la serie di lavori realizzati per il
Concorso per il palazzo del Littorio e per l’edificio E42 di Roma, all’EUR, quartiere dall’impianto
urbanistico profondamente direzionale e dalla forte matrice classica, ancora costantemente
ammirato a livello internazionale: un quartiere non a caso utilizzato da molti registi per il suo forte
impatto scenografico, materia di lavoro profondamente radicata in tutto il percorso artistico di
Marchi, sin dai lavori iniziali.
Oltre ad esporre una selezione di disegni architettonici, la mostra propone una serie di opere che
permettono di leggere Marchi come uno degli esponenti di spicco del secondo Futurismo e come
uno dei maggiori scenografi italiani.
Un percorso espositivo che è l’occasione per avere un quadro generale ed analitico dell’artista,
all’interno di un periodo di grande fermento dove le vicende umane, all’interno di due guerre, si
rispecchiano in tutta la loro influenza nell’immaginario, nel tecnico e nel creativo lavoro dei
visionari artisti che lo hanno attraversato.
